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Caccia al killer: orso o uomo?

2023-04-12 20:25

Corrado Nizzi

Notizie, orso, trentino, attacco,

Caccia al killer: orso o uomo?

Il grande problema è che a fronte della reintroduzione dell'orso fisico, non c'è stata quella dell'orso "culturale".

In un tempo come il nostro che ha visto negli ultimi decenni un ampliamento indiscriminato dei centri abitati, arginati unicamente (e non sempre) da riserve naturali ed aree protette per cui la recente legislazione ha acuito l’attenzione, si è posto un tema centrale quale la convivenza fra uomo e animale. In particolare si è spesso acceso il dibattito su quelli storicamente più problematici per la propria natura come orsi e lupi

Stringendo il focus sui primi, la specie orso venne inserita nell’elenco delle specie protette dapprima nel 1939; oggi è la legge 157 del 1992 ad assicurarla tra le specie “particolarmente protette”. È giusto rammentare che dal 1996, in Italia, è in atto il “Progetto Life Ursus” per il ripopolamento di questo mammifero portato quasi all’estinzione nel nostro paese. Il piano, esauritosi nel 2000, ha presentato sicuramente non pochi deficit tra cui spicca la miope programmaticità quinquennale, abbandonando la cura delle conseguenze del progetto concluso a un’inane politica locale. Dapprima si prevedeva una diffusione per dispersione con altri orsi delle regioni vicine (Veneto, Lombardia, ma anche all'estero in Austria e in Svizzera) cosa che però non accadde, preferendo gli orsi stanziarsi in Trentino

Un’altra delle criticità più significative è imputata alla Provincia di Trento, che volle questo progetto, ma che mai mise in atto le necessarie attività di educazione alla presenza dell'orso. Questa fu certamente la mancanza più grave, la quale è stata causa dei diversi eventi accaduti nel corso degli anni, ricordando il caso dell’orso MJ5 dello scorso 5 Marzo, volvendo fino al tragico epilogo della morte di Andrea Papi, il primo in Italia a essere ucciso da un orso e forse il quarto in Europa in un periodo documentato di centocinquant’anni.

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Il grande problema è che a fronte della reintroduzione dell'orso fisico, non c'è stata quella dell'orso "culturale". 

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È mancata la consapevolezza da parte dei cittadini di come ci si deve muovere in un territorio che è stato radicalmente modificato, ma ancor più la responsabilità delle istituzioni di rispondere alla necessità di un’informazione permeante. I temi sono differenti, dai cassonetti anti-orso inutilizzati, al divieto tutt’oggi vigente di vendita di spray anti-orso, fino alla disinformazione comportamentale già citata. 

È fondamentale ricordare che l’orso è un animale e come tale privo di raziocinio. Esso agisce d’istinto. L’ uomo, al contrario, dotato di neocorteccia e di tutte le capacità biologiche che lo caratterizzano come tale, dovrebbe individuare il suo ruolo in quello di tutore della biosfera, incentivando piani adatti alla convivenza con le altre specie animali, preservando l’ambiente in cui vivono e garantendo la sicurezza delle aree condivise.

Quella accaduta lo scorso 5 Aprile è una tragedia che avrebbe potuto essere potenzialmente evitata. L’animale individuato come responsabile è l’orsa JJ4, altrimenti chiamata Gaia, un esemplare di 17 anni. Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento e della Regione autonoma del Trentino-Alto Adige, nei giorni scorsi ha dichiarato: "Quell’orso va rimosso per garantire la sicurezza pubblica".

È fondamentale che questo episodio sia un monito per comprendere che la responsabilità di questi accadimenti è unicamente umana, che la demonizzazione di un animale è spesso la strada più semplice e codarda, uno schermo per non approfondire i rapporti di causa-effetto, i quali andrebbero a evidenziare un’intera rete di inefficienza, disinteressamento e incompetenza: una radicata malagestione che, in questo caso, produce nuove vittime.

Progetto Argo si oppone fermamente alla proposta di abbattimento dell’animale sopracitato.

Qui sotto riportiamo un “memo” di comportamenti da assumere in caso di incontri ravvicinati con orsi.


Ricordiamo che:

  • L’orso naturalmente teme l’uomo e se ne mantiene a distanza.
  • Un orso che si solleva sulle zampe posteriori non vuole minacciare ma sta semplicemente valutando la situazione.
  • Gli orsi non hanno un’ottima vista, ma sanno arrampicarsi sugli alberi e corrono veloci quanto un cavallo. 
  • Come accade per tutti gli animali selvatici, certe situazioni possono essere più pericolose di altre perché stimolano l’istinto di difesa. In particolare: a) una femmina d’orso insieme ai suoi piccoli fa il possibile per difenderli da un potenziale pericolo; b) un orso che si sta nutrendo può anche cercare di difendere il suo pasto; c) un orso ferito è più pericoloso; d) un orso che si sente minacciato da un cane può diventare pericoloso (teneteli al guinzaglio).

 

Cosa fare (e non fare):

  1. Se volete evitare di incontrare un orso sul vostro cammino, è sufficiente parlare o produrre rumori in modo che l’animale percepisca la vostra presenza con largo anticipo e si allontani.
  2. Se avete la fortuna di intravedere l’orso in lontananza, arrestatevi e rimanete fermi ad osservarlo. Non avvicinatevi mai a meno di 100 metri di distanza.
  3. In particolare non avvicinatevi mai a cuccioli di orso, ma anzi allontanatevene subito perché la loro madre dovrebbe essere vicina e può reagire se immagina i suoi piccoli in pericolo, come farebbe qualsiasi madre anche della nostra specie.
  4. Non avvicinatevi mai a una tana di orso e tantomeno tentate di entrarvi.
  5. Se vi doveste imbattere improvvisamente in un orso a distanza ridotta, mantenete la calma e non urlate, ma parlate per farvi riconoscere. Se l’orso rimane fermo, allontanatevi con calma, indietreggiando o muovendovi lateralmente. Se l’orso dovesse seguirvi, fermatevi e mantenete la vostra posizione. Non lanciate contro l’animale pietre o bastoni, non scappate di corsa e non arrampicatevi su un albero.
  6. È molto improbabile che l’orso vi attacchi ma se nonostante tutto dovesse farlo, rimanete immobili: con grande probabilità l’orso si fermerà vicino a voi senza alcun contatto fisico. Se l’attacco dovesse arrivare al contatto, distendetevi a terra a faccia in giù, coprendovi il collo con le mani. Rialzatevi solo quando l’orso non sarà più nei paraggi.
  7. Se passeggiate con il vostro cane nell’habitat del plantigrado, tenetelo al guinzaglio per evitare che si avvicini a un orso, disturbandolo o attaccandolo, ma anche che lo conduca verso di voi se dovesse tornare indietro in cerca di protezione.
  8. Non date mai da mangiare ad animali selvatici e non abbandonate mai cibo e altri rifiuti organici nel bosco e nelle sue vicinanze, né nei pressi di rifugi. Tutti i rifiuti devono essere riportati a casa, oppure depositati in bidoni della spazzatura non accessibili alla fauna. È molto importante che gli orsi non associno fonti alimentari con la presenza umana, perché questo accentuerebbe i conflitti tra le due specie.